Nel sogno ci si coglie veramente liberi, perché nel sogno l' individualità è il riflesso della totalità.
Infatti, nella dimensione onirica ognuno si scopre attore e spettatore e raggiunge l'apoteosi della propria creatività. La creatività non solo è espressione passiva ma anche agente di movimento.
La creatività è slancio verso il nuovo che nel sogno coincide con il ritorno alla propria essenza. Il sogno è il linguaggio del cuore. Quando la mente tace, il cuore si sbizzarrisce e dà luogo alla creatività. Col sogno ritorniamo all’alveo delle origini. L’ indistinto con le immagini partorite dalla luce interiore prende forma.
Nell'antica tradizione sapienziale il sogno era guida, proprio perché tramite esso ritorniamo in noi stessi e ricuciamo la frattura tra l'individuo e l'Essere accentuata da svegli dalla logica razionale che scinde e corrompe. Solo col cuore è possibile ricongiungersi a se stessi e reprimere l'ego. Il vero nostos (viaggio di ritorno) avviene solo aprendosi a tale strumento che riporta al suo centro ogni sfoglia del mondo tangibile, ogni sfoglia fenomenica che compone la rosa della transitorietà esistenziale.
La rosa è un simbolo mandalico che esprime appunto l'attraversamento e la conseguente uscita dalla realtà tangibile per ricongiungersi al Sé. Non è possibile altro sbocco se non tramite il percorso esistenziale espresso in termini iniziatici con il simbolo del labirinto. La filosofia ermetica d'impostazione francese contemporanea attinge direttamente all'antica cultura sapienziale e sacerdotale, passando per il pensiero di Giordano Bruno, e tramite il filosofo G. Bachelard assume una posizione conflittuale nei riguardi di Sartre.
Tale filosofia sposa le teorie della psicanalisi novecentesca fornendo nuovi impulsi all'argomento del sogno. Questo non è concepito come un cammino spento e subalterno rispetto all'attività umana, bensì parte integrante e fondamentale nel processo di formazione spirituale dell'Uomo. Il sogno è il riflesso di altri mondi che da svegli non si possono esplorare e che nascono dal di dentro. L'uomo col sogno si scopre dio.
C'è chi nel vuoto vede il nulla e chi vi legge l'universo con i suoi arcipelaghi siderali, tutto in base alla propria interiorità. Ogni realtà è concepita dal di dentro, fiorisce in assenza del Pensiero, quando siamo dentro noi stessi e lasciamo fluire l effluvio del cuore che è la patria del Sé. In molte società sciamaniche all'origine della vita c'era il sogno dello sciamano, di colui che da androgino ha dato vita alla vita. Beate quelle civiltà che nutriranno i sogni e si ciberanno di essi. Coloro che costruiranno la realtà empirica sul Sogno non conosceranno mai tramonto perché albergheranno fuori dal tempo e ne tesseranno le reti.
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