La lingua e il freno alla sensibilità
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La lingua e il freno alla sensibilità

Amore e Psiche
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La lingua e il freno alla sensibilità
La lingua e il freno alla sensibilità

 

La lingua inglese oltre ad essere avvantaggiata da una struttura grammaticale semplice, si presta ad essere acquisita in virtù del suo carattere onomatopeico che conduce a un'assimilazione rapida. La velocità con cui oggi immagazziniamo dati e informazioni deve essere sorretta da una lingua scorrevole e guizzante che stimoli la metabolizzazione di un fatto in tempo reale.

La lingua ci forma e non è vero il contrario. Lo scorrimento veloce inibisce la riflessione e questo è il punto debole a cui si va incontro con un eccessivo e spasmodico utilizzo delle lingue appuntate, ormai veri e propri slang fondati su acronimi acquisititi e che nessuno o quasi è in grado di spiegare.

Gli inglesismi sono ormai vere e proprie abbreviazioni di pensiero acquisite come formule che girano nel circolo vizioso del linguaggio corrente, deformato dalla velocità e quindi sfuggente ad ogni tentativo di razionalizzazione. Si è sempre indietro di un passo rispetto all'acquisizione della lingua moderna che è a mio avviso inesatto considerare inglese in quanto farcita di neologismi americani, facenti capo ai nuovi sistemi economici che vincolano l'evoluzione del mondo. La lingua americana mai come oggi ha preso possesso dei canali comunicativi e mediatici, imponendosi ovunque e riflettendo quanto in effetti accade anche in ambito politico. È l'America a governare non solo le leggi di mercato ma anche e in modo ambiguo a ingerire sui processi di razionalizzazione del cervello, modificando non solo i dati ma la stessa percezione del pensiero. Se un tempo la lingua osservava la Natura, oggi è la Natura inclinata dall'uomo a osservare e ad adeguarsi alla lingua, modificando il confine sempre più plastico e precario tra realtà e finzione.

La lingua modella la mente e perfeziona l'ordine mentale basato sulla percezione dell'ordine temporale a sua volta scandito con precisione dalle azioni. La contemporaneità che s'impone attraverso la velocità di scorrimento del nastro virtuale fa saltare tutti i vari passaggi tra causa e consequenzialità nascondendo la reale lettura dei fatti. È quanto si è reso necessario affinché s'imponesse il Metaverso in cui ogni barriera tra la realtà e finzione viene ad essere abbattuta, rendendo viva l'illusione che tutto è. L'analgesia al dolore è una delle conseguenze plausibili che già si vanno concretizzando nell'universo giovanile. L'insensibilità al dolore ha steso ogni divieto ed è tra le cause determinanti l'inspiegabilità inquietante di tanti reati perpetrati a danno del prossimo.

È il male del nostro tempo l'insensibilità che stimola ogni azione prima ponderata dal pudore e dall'attenzione verso gli altri. Caduto il rispetto, non resta che vivere le nuove forme di Far West alle quali stiamo tutti assistendo con una sempre più diffusa impotenza.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.