L'Arte come oblazione e dono di Dio
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L'Arte come oblazione e dono di Dio

Amore e Psiche
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Raffaello Sanzio - La Scuola di Atene
Raffaello Sanzio - La Scuola di Atene

 

L'identificazione del vuoto col nulla è quanto accade ai nostri giorni. La mente umana si sta talmente raffinando da sconnettersi da tutto il sapere antico che aveva l'impronta di certezza. Il vuoto implica il concetto di dilatazione ed espansione attraverso cui si compie l'azione creatrice di Dio.

L'idea della prospettiva implica un trasferimento da parte di Dio della sapienza all'uomo, affinché attraverso l'Arte il genio a sua volta la suggerisca all'uomo. Nonostante l'ideale antropocentrico, sia l'Umanesimo che il Rinascimento rimandano a Dio e al Figlio attraverso l'estro e il gusto artistico. L'arte è il riflesso dello Spirito Santo che trasmette all'uomo il sapere di Dio. È antico il linguaggio dell'arte. È sublimazione di bellezza con cui l'uomo attraverso nuclei di parole specifiche rimanda a Dio. Le parole sono immagini nel linguaggio primitivo e attraverso le immagini l'uomo consegna se stesso a Dio. La stessa operazione Dio fa con l'uomo inviandogli l'unico Figlio e la raffinatezza del linguaggio artistico concentrato sull'idea di perfezione è l'ispirazione che si compie nei geni dell'arte umanistico rinascimentale.

L'oblazione del bello è quanto, come già puntualizzato nei precedenti articoli, si compie in rapporto alla civiltà nipponica nelle sue massime espressioni. Elogiare le forze divine attraverso la bellezza è riportare l'uomo nel Paradiso perduto. Il mondo dei fiori incanta e ispira e al regno dei fiori la fantasia dell'uomo si riconduce attraverso l'ispirazione divina.

Gli affreschi medievali riportano Dio al centro. Non si prefiggono lo scopo di spostare lo sguardo oltre, ma all'interno perché al centro del cuore l'uomo ritroverà Dio. Altro invece è l'illusorietà della prospettiva che leghiamo alla genialità del Brunelleschi. La prospettiva a partire dal 1420 stravolge le tecniche espressive plastiche e pittoriche. Crea l'effetto di espansione laddove l'idea di spazio viene sacrificato. L'espressione ha bisogno di aria e nell'aria si compiono gli eleganti gesti dei soggetti rappresentati.

Siamo passati per giungere a questi straordinari risultati attraverso la mimesi del reale effettuata tramite le sacre rappresentazioni che concentrano l'attenzione del pubblico sul teatro di strada, altro da quello popolare dal carattere spiritisamente ludico. La sacra rappresentazione è diluizione nello spazio dei borghi delle scene salienti della Passione e morte di Cristo. L'aria è la distanza che conduce e rende e trasferisce l'uomo nella scena. Traguardi questi impossibili da conseguire negli spazi chiusi delle corti in cui il cantore è il poeta che fa rimbalzare le storie nel cuore dei presenti. Rivivere le scene del passaggio dal Gesù storico al Cristo significa entrare a contatto stretto con i luoghi che affermano e rendono possibile la transizione realtà verità. Gesù non è l'eroe semidio, è il Figlio che attraverso il prodigio delle sue azioni diventa il Cristo.

La prospettiva apre e forgia una nuova forma mentis che introduce l'uomo alle potenzialità divine che sono argomento proprio della Magia ermetica seicentesca. L'uomo ritrova Dio attraverso il passaggio dal Rinascimento al Seicento. In Inghilterra tramite l'Età Elisabettiana in cui fiorirà la genialità shakespeariana.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.