Il presente è il luogo della preghiera e dell'incontro con Dio.
L'abbigliamento medievale cerca di rispondere a questa esigenza di comunione con Dio e se ne fa interprete dando vita a più esempi che esprimono altrettante molteplici variazioni che obbediscono alle svariate influenze culturali.
Mai forse come nel Medioevo l'uomo e la donna hanno prestato ascolto all'estetica del vestire, e L'Ottocento, seppur con le debite distanze, cerca di farsene interprete tramite più sobri e affascinanti stili.
Abbiamo visto il mantello a proposito dei Santi e adesso lo consideriamo in rapporto agli angeli cavalieri. La stirpe degli arcangeli.
Il Medioevo è il periodo delle conversioni in chiave giudaico cristiana delle precedenti divinità appartenenti e al mondo celtico e germanico e a quello iranico persiano. Quest'ultimo specie in alcune zone dell'Italia meridionale come la Calabria, ha trasposto esempi di grande santità, coniugati al Cristianesimo primitivo. A proposito di questo, ricordo la tradizione nel territorio amanteano collegata al tempo di Natale, di impastare il cosiddetto pane del Natalicchio che affonda le sue origini nel culto solstiziale mitraico. È difatti nella sua eloquente testimonianza riproposto nella statuina della Madonna del Pane che ha tra le braccia il Bambinello il quale a sua volta regge il caratteristico pane a forma di stella che rappresenta il sole bambino. A proposito di questo, chi volesse approfondire l'argomento, potrebbe richiedere una copia del mio saggio "Nel ventre della luce" direttamente all'Editore Carratelli o in una qualsiasi libreria.
La mantella che ritroviamo nei complessi scultorei della Madonna con Bambino del Primo Cristianesimo crea un effetto di compattezza che racchiude le figure, suggerendo l'avvolgenza della pietra dalla quale sono stati ricavati i soggetti espressi. Nella cultura mediorientale e nello specifico iranico persiana, le sculture sacre che contemplano la Maternità erano scolpite nell'unico blocco di pietra. La statuina della Madonna del Pane di Amantea è una testimonianza unica nel suo genere e riporta al bacino mitraico indo persiano, lì dove ebbe origine la cultura mitraica penetrata in loco grazie probabilmente ai flussi migratori armeni. Mitra è difatti ancora popolare nella cultura armena, cultura caucasica di cerniera con più mondi, che ha messo in relazione il Medio Oriente con l'Europa balcanica.
Ritornando al mantello, esso lo troviamo rappresentato tra le alte schiere angeliche oltre che da San Martino di Tours e dei santi mistici. Il mantello come protezione e soprattutto investitura concessa dall'Alto caratterizza San Michele Arcangelo che è la versione in chiave cristiana del persiano Metatron, ancor prima che nella cultura giudaico cristiana, presente in quella ebraica. Metatron ha tanto di Mitra, e non solo nel nome. Mitra è difatti la contrazione di Metatron e al tempo stesso la sua estensione arcaica in orizzontale.
Interessante a questo punto soffermarsi su quanto la cultura arcaica ci ha trasmesso in relazione all'infanzia, quale tempo dell'integrità che andiamo via via perdendo negli anni e al tempo stesso recuperando attraverso il sentimento della nostalgia trasfuso nel ricordo.
Metatron significa "colui che è accanto al trono di Dio" e "Mitra" invece "alleanza" tra il mondo ctonio di provenienza e quello superiore della luce. Metatron è l'evoluzione di Mitra in cui si identifica a livello potenziale. La mantella della grotta in cui nasce Mitra viene convertita in mantello quando evolve nella luce andandosi a sedere al fianco di Dio. Nella cultura ebraica Metatron è "Colui che è come Dio" ossia l'Arcangelo Michele che troviamo presente in Puglia come santo patrono della regione.
La Puglia ha una strana conformazione geografica. Somiglia al Medio Oriente perché spoglia e rocciosa e poco montuosa. È curioso come San Michele venga venerato da secoli. Lo ritroviamo in rapporto a Mitra in nelle grotte gravinesi e in rapporto a Metatron nell'area montuosa del Gargano, dove la cultura della mantella, ossia della grotta, è sostituita da quella del mantello associato ai monti. E ancora ai monti si riconduce il misticismo medievale in rapporto alla figura di Padre Pio anche lui come i due San Francesco, costretto a dure lotte col diavolo, re degli Inferi.
Di tutt'altra origine la figura di San Nicola vescovo di Myra che rappresenta l'elemento di unione con il mondo bizantino ben presente in Puglia e che ha ispirato esempi architettonici di mirabile grandezza, conferendo un'impronta unica al Romanico detto appunto Romanico Pugliese. San Nicola non ha mantelli e proviene dalla civiltà marinara e calda mediorientale. Nonostanteciò, grazie all'espansione della Chiesa d'Oriente e ortodossa è venerato alle alte latitudini e in Russia.