La croce nella poetica e nel linguaggio di Dante
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La croce nella poetica e nel linguaggio di Dante

Amore e Psiche
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Detail of swastika patterns in the ancient mosaic floor at the Byzantine church ruins in Shavei- Zion, Israel (circa 360s CE to 636 CE).
Detail of swastika patterns in the ancient mosaic floor at the Byzantine church ruins in Shavei- Zion, Israel (circa 360s CE to 636 CE).

 

I primi esempi di colonna sono rappresentati dai tronchi degli alberi. Ciò spiega la loro forma circolare montata su un basamento quadrato che riproduce il contrasto operato dal disordine delle radici. Nell'albero si traduce la varietà delle forme che ritroviamo nel mondo empirico, dove ogni elemento partecipa all'armonia del tutto e ad essa riconduce.

Il mosaico rientra in questo discorso e la ragnatela di confini pone in risalto il tema del contrasto da me affrontato in diversi contesti.

Il tema dello scontro porta alla sua risoluzione che si traduce in incontro. Il traguardo superiore o conclusivo si raggiunge tramite il dialogo tra posizioni diverse in partenza. Sul tema del dialogo tra opposti insiste il simbolo della croce che unisce gli opposti nella loro individualità, per cui la ritroviamo anche sottoforma di swastika nelle prime espressioni di mosaico.

La croce viene concepita come accorpamento delle singole individualità. Anticamente era questo il suo significato in rapporto al sole. La ritroviamo quindi recuperata da questa prospettiva anche nella visione dantesca.

Dante sa che la croce come simbolo è antecedente rispetto al crocifisso cristiano e la recupera come tramite per la luce universale. La figura dei beati è da intendere in chiave cristiana ma subisce lo slanciamento verso la luce divina dalla base pagana che Dante non disdegna. Ciò è spiegato partendo dalla figura di Virgilio che come guida ha scelto per i primi due viaggi, nell'inferno e nel Purgatorio.

La croce la si intuisce nella forma dialogica che Dante utilizza soprattutto nelle prime due cantiche. Il dialogo che si fa resoconto dell'esperienza terrena nei dannati conduce a una sintesi sorretta dalla comprensione animica, guidata dal cuore che non giustifica i peccati ma li ascolta. Dante è l'incorruttibile ben centrato in sé stesso e che non rinuncia né lascia sballottare il suo sentimento di fede. L'apertura di Dante è strabiliante in un tempo, quello medievale, in cui difficilmente si era preparati ad ascoltare le posizioni contrapposte. Il mondo era scandito in bianco e nero e la luce era un dono squisitamente divino. Occorrerà arrivare all'Illluminismo per trovare discorsi costruttivi sulla ragione, e a Kant che affronta l'argomento in termini teoretici partendo dall'osservazione empirica del reale sulla quale si erano intrattenuti Hobbes e Hock impegnati a condurre un discorso sull'applicazione della ragione nell'attività giuridica e politica. Kant nel suo saggio "Critica alla ragion pura" non dimentica i traguardi raggiunti dal pensiero dei suoi predecessori, ma seguendo il percorso opposto pone le basi a un discorso che dall'intuizione sul piano della teoresi universale discenda e trovi applicazione nella realtà pratica e fenomenica.

Nel Medioevo il tema della fede è centrale e ogni discorso partendo da essa in essa si conclude. L'eccezionalità di Dante è proprio nell'individuazione di una possibilità di crescita derivante dal confronto con i pagani da lui non sono considerati come rappresentanti di un percorso compiuto che non riguarda più o come riferimento per un esercizio di affinamento delle proprie capacità linguistiche ed espressive, cosa che invece si evince dagli altri letterati del suo tempo. La modernità di Dante segue questo taglio di sincretismo non solo stilistico ma sul piano dei contenuti, lavorando sulla sintesi e non sull'analisi.

La croce è il simbolo di Firenze in rapporto al trionfo della Cristianità sul paganesimo. È il punto di partenza che lega la reliquia della croce di Gesù al Battistero di San Giovanni, simbolo della rinascita e slancio per la rigenerazione dell'umanità tutta, oltreché di Firenze, nel prodigio di Cristo.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.