Apparire e comparire. L'addio moderno alla donna
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Apparire e comparire. L'addio moderno alla donna

Amore e Psiche
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Damiano Maneskin - MTV Ema
Damiano Maneskin - MTV Ema

 

L'apparenza ormai è donna. Nel cunicolo cieco in cui siamo sprofondati, la donna ha tremendamente oltraggiato se stessa, accettatando di reinventarsi attraverso le stravaganti esibizioni che la richiamano sul palco di chi è in cerca di celebrità.

La donna nasce come presenza congiunta a uno stato di raccoglimento che oggi è stato proprio da lei disconosciuto e dissacrato. Questo da quando lei ha accettato di vedersi riprodotta ovunque, anche storpiamente, vi sia il tentativo di dileggiare silenzio e dignità. Tanti uomini oggi, pur di avere successo immeritatamente, si travestono da donna, senza prestare a costei alcuna attenzione sensata e sfiorando invece, una caricatura del tutto priva di senso. Semplicemente per apparire in una fiera di scambi di ruolo in cui nessuno vuole mostrare se stesso. Forse perché sotto questo gioco di vetrine illuminate non vi è alcuna sostanza, se non una macabra satira verso chi una sostanza vorrebbe mostrarla ma è costretta a tacerla riavvolta come accade, da strati di tuniche che la rendono invisibile, come una vestale scolpita in un marmo logorato. E poi vi sono anche quelle donne, le offese, che si sentono dimenticate se non vengono inneggiate e dileggiate dall'aspirante celebrità di turno.

Un tempo c'erano le comparse, oggi tutti solo caricaturisti senza volto. Dovremmo penso ricondurci al significato del comparire e farlo diventare persona, perché questo verbo, a mio avviso tanto profondo se inteso nel giusto verso, mette in relazione chi siamo con chi abbiamo di fronte, facendo cadere ogni maschera. Comparire significa proprio "con ciò che si sembra" ritrovando la complicità oggi negata tra l'essere e l'apparire.

La figura del compare nelle culture tradizionali è ascritta proprio al doppio ideale che diventa di supporto grave e luttuoso nelle situazioni drammatiche. "I due compari" designa proprio quell'equivalenza che nelle situazioni grigie crea sospetti. Il compare in determinate culture mafiose è la spalla, colui che appoggia e lavora di nascosto alla legge. "Comparire" in queste stesse culture come ad esempio in Calabria, acquista un significato elegante di chi a una cerimonia non vuole passare inosservato, facendo leva sulla propria persona ben rappresentata dall'abbigliamento scelto per l'occasione. La comparsa è della persona che si nota e fa calare il sipario del silenzio. Nel Sud c'è traccia ancora di una cultura che fa capo alle tragedie greche più antiche in cui ogni maschera evocava presenza. Il comparire prima di uscire definitivamente di scena, è l'addio delle dive che lasciano dietro di sé dopo anni di lavoro e sacrifici, il lungo strascico di applausi e ammirazione.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.