Il dentro è un luogo a sé. Dietro ogni ricordo c'è l'amore o la sua assenza. A eccezione di qualche caso, e sono proprio le eccezioni a far brillare il mondo nell'uno o nell'altro verso, siamo ciò che abbiamo ricevuto.
Il destino, il fato protettore è l'acqua che discende dal cielo. Siamo soliti credere che nella terra vi sia tutto, ma quel tutto la terra lo riceve per grazia del cielo. È l'acqua discendente che attiva le proprietà della terra, e le piante sono grate del dono ricevuto.
Il bosco in Autunno è specchio di un rogo imponente che non arde e benedice la vista. Gli alberi diventano fiamme torreggianti che mettono a nudo la loro obbedienza al ciclo della Natura. C'è vita in queste fiamme e tra i carboni caduti al suolo trovano riparo e nutrimento vite invisibili.
Nonostante rapportiamo il Carnevale alla congiunzione di inverno e primavera, è in autunno che i riti più antichi di mascheramento hanno inizio. Con la debita differenza che l'autunno è la stagione della rivelazione in un caos ben definito e obbediente, nel Carnevale vero e proprio la maschera ha un sapore ingannevole dalle interpretazioni in chiave sociale.
L'Autunno è la stagione del decantamento che porta alla rivelazione e alla verità tramite l'analisi e la raccolta dei ricordi che vengono collocati nel luogo giusto. È il tempo in cui pensiamo a porre in ordine la nostra casa a iniziare dalla cantina dove riponiamo al giusto posto l'usato che potrà ancora servirci, e dove ammassiamo la legna ceppo per ceppo in vista del duro inverno. È tempo di selezione che operiamo sui ricordi sollevando i pesi dal cuore. E in tutto questo, operazione per operazione, brilliamo di noi stessi. Non ce ne rendiamo conto ma ci prepariamo ad essere quanto inconsapevolmente diventiamo nel tempo di Avvento del Natale, quando pensiamo agli addobbi per la casa e per noi stessi. Agendo sulle cose ricreiamo noi stessi e ci prepariamo a gioire. Quanto è marcito e logorato va cestinato e l'operazione condotta durante l'autunno va eseguita anche per il Natale.
È giusto che l'autunno lo anticipi e anticipi noi stessi in rapporto alla conclusione dell'anno e alla nuova luce che risorge dal letto della terra.
Cosa rappresenta l'albero di Natale illuminato e inghirlandato se non noi stessi? La luce meravigliosa colta e assaporata in autunno girando per i boschi, ci carica di meraviglia e ci fa riscoprire chi siamo, e a questa sostanza attribuiamo senso e valore. Non è forse l'albero rappresentazione sacra e virtuosa dell'uomo? E vestiti di autunno nel tempo dell'Avvento rendiamo omaggio a tutto ciò.