"Remora" e "Rumore" si appartengono. Entrambi gli etimi derivano dal latino "mor moris" che significa usanza e legge. Sia la remora che il rumore intervengono a interrompere il corso di un qualcosa di accettato e prestabilito.
Il termine accettazione implica sì una sottomissione ma anche una forma di obbedienza che parte da dentro e quindi si contrappone all'ubbidienza riscontrabile in ogni forma di potere che sottragga la libertà all'uomo. La libertà più importante è quella che consente all'uomo di essere se stesso.
L'obbedienza è riconoscimento della propria inclinazione a seguire quel dato ordine che si esprime in regola. Obbedienza e accettazione vanno di comune accordo nelle istituzioni monastiche e iniziatiche. In Massoneria accettazione significa riconoscimento del rito e predispozione a seguirlo. La predisposizione è seguita dall'orientamento che viene espresso tramite riferimenti precisi. Il riferimento della tradizione iniziatica che fa capo alla scuola di aderenza è parte della forma stessa. La conoscenza superiore viene acquisita dai punti di riferimento topografici e cardinali che non sono simbolici ma dati concreti a cui richiamarsi. Il sorgere del sole e il suo tramonto, il mezzogiorno e la mezzanotte imprimono il fattore di ordine assolutamente prioritario, a cui si attiene la Tradizione. Implicita è la connotazione simbolica dei riferimenti che restano precisi e inviolabili.
L'impronta militare conferita agli ordini iniziatici cavallereschi e massonici si esprime attraverso le regole che hanno come risvolto il rispetto dei punti di riferimento che delimitano l'ambito sacro di azione, escludendo ogni richiamo alla profanità.
I pilastri delle istituzioni di perfezionamento personale affondano in tempi molto antichi. In tempi in cui la tempra fisica si accompagnava al temperamento che implica un'azione di affinamento delle qualità personali. Le doti conferite a ciascun adepto devono essere convertite in talenti, altrimenti la preziosità del denaro rimane disgiunta dalla preziosità divina. Ai talenti evangelici si contrappongono i trenta denari di Giuda. È importante questa precisazione che crea rumore nell'animo del credente e di colui che si appresta a sviluppare il sentimento di fede. Il rumore può essere contrario a un ordine corretto o all'opposto contrario a un ordine antinaturale. In entrambi i casi è interruzione di quanto esiste di finto o di giusto, e di precostituito.
La finzione alimenta l'ingiustizia. La coerenza abbraccia l'autenticità e su questo punto si concentra il pensiero romantico riflettendo quanto da Vico puntualizzato attraverso la sua visione storica.