Il tombolo e il bianco e il nero tra sacro e profano
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Il tombolo e il bianco e il nero tra sacro e profano

Amore e Psiche
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Il ritorno di Persefone (dettaglio), Frederic Leighton, 1891, Leeds Art Gallery, Leeds (UK)
Il ritorno di Persefone (dettaglio), Frederic Leighton, 1891, Leeds Art Gallery, Leeds (UK)

 

Il cambiamento stagionale è annunciato da squilli e sonagli. I sonagli risvegliano dal letargo invernale e li troviamo nel tamburello contornato da lamine di ferro fragorose. Lo squillo festoso dei fiati è del passaggio dalla primavera all'estate. Dal risveglio alla gioia smoderata.

I tamburelli traggono ispirazione dal tombolo o forse, tombolo e tamburelli si sono ispirati al bianco della luna. Un'immagine poetica che risorge nelle gelide sere invernali di luna piena che stende la sua luce sui manti innevati. È dell'inverno l'immobilità eterna che porta alla riflessione in mancanza di distrazioni. Per l'uomo antico l'inverno era raccoglimento e il raccoglimento rivolgeva l'uomo alla riscoperta del suo interno e della sua interiorità dove ritrovare se stesso. Inverno e Inferno come ho già spiegato, hanno la stessa radice etimologica. In realtà bisognerebbe dire che Inverno e Inferi hanno la stessa radice perché l'inferno è una rivisitazione degli Inferi di molto anteriori ad esso. Gli Inferi sono al contrario dell'inferno luoghi freddi e bui. Il buio è associato al freddo prima ancora che al fuoco introdotto dalla visione catartica dell'Oltretomba associata alla tradizione persiana e mediorientale.

Il miracolo è nell'inverno prima che nella primavera, se si pensa che dal manto della neve spunteranno nuovi germogli. C'è calore al di sotto del freddo e tale calore viene dato dalla relazione amorosa di Ade e Proserpina che attende il momento di riemergere.

Si ricama d'inverno e non solo perché si abbia più tempo a disposizione, ma anche perché il ricamo in sé festeggia quanto si avvererà nel ciclo della Natura. Il ricamo diventa foriero del lieto annuncio e corredi e corredini creati dalle abilità mani delle donne sono di buon auspicio per l'avvenire della coppia e del piccolo sul punto di nascere. Il ricamo abbraccia l'Europa e il mondo in lungo e in largo assumendo svariate sfaccettature a seconda della cultura in cui si trasmette come tradizione. Il comune denominatore è la stoffa o lenzuolo bianco su cui andranno applicati i ricami. In alcune aree d'Italia ma non solo, corredo e corredino non vanno mai mostrati prima dell'evento interessato, perché altrimenti qualcosa potrebbe andare storto. Colei che adopera e maneggia ago e filo ha la responsabilità della fortuna o sfortuna delle persone interessate.

Nel Sud Italia la tradizione del tombolo non è disgiunta da quella di tarante e tarantelle. Il ritorno della primavera trillante e danzante va a sposarsi successivamente con quella cristiana. Il sudario di Cristo si tinge dei fiori e della luce del cielo con la Resurrezione e il telo dell'altare con la filatura delicata e dorata con i simboli dell'Eucaristia rimanda al trionfo del sole all'alba di ogni giorno.

Il bianco della domenica in Albis lascia assaporare a prodigio compiuto il significato del bianco che riveste l'aria ad ogni alba recando con sé la fioritura della vita.

L'alba associata alla primavera la troviamo nella fioritura del bucaneve, altrimenti chiamato "fiore dai petali d'avorio" foriero della stagione della luce.

Le suore ricamatrici sono coloro che si preparano alla Resurrezione di Cristo, a festeggiare il suo spirito che risorge dal sepolcro vincendo sulla morte. Le donne che lo hanno visto morire sulla croce preparano la sua vittoria, allestendo di ricami il sudario sepolcrale. Le donne, le suore, attraverso il tombolo danno senso e vita al colore bianco che indossano e che trionfa sull'oscurità delle tenebre da loro rappresentata dal colore nero che orla il bianco. Il bianco e il nero monastico oggigiorno smussati da regole sempre più blande, li ritroviamo di rilevanza fondamentale nella descrizione della monaca di Monza del Manzoni, introducendo alle sue turbolenze interiori. Il bianco e il nero sono rilevanti in tutto il Romanticismo per i contrasti che generano e che trovano risoluzione nella dimensione dell'ombra corrispondente a quella del poeta e dell'artista che vede fiorire proprio nell'ombra il concepimento della sua opera. Forse è proprio nell'ombra che Ade e Proserpina trovano la loro intesa fondendosi l'uno nell'altra, consentendo al bucaneve ogni anno di assolvere alla sua fioritura al confine dell'inverno con la primavera.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.