La numerologia sacra nella rappresentazione di Maria
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

La numerologia sacra nella rappresentazione di Maria

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
L'icona della Salus Populi Romani che salvò Roma dalla peste
L'icona della Salus Populi Romani che salvò Roma dalla peste

 

La stella a cinque punte o pentacolo con la punta rivolta verso l'alto ha un valore ontologico metafisico perché ci comunica la natura divina dell'uomo. Il numero cinque in rapporto alla simbologia più antica viene collegato quasi esclusivamente al pentacolo, poco all'arte sacra che invece lo contempla e ci consente con un'accurata interpretazione, di cogliere aspetti della fede ortodossa scarsamente menzionati.

Il numero cinque è difatti presente nelle icone sacre della chiesa cattolica di rito greco e di quella ortodossa, attraverso la disposizione delle dita dei santi. Le dita ribadiscono e soprattutto insegnano. La disposizione delle dita della mano destra che mantiene attivo il canale di accoglienza dell'energia creatrice demarca il valore del due e del tre. Il due è il numero della diade (maschile e femminile) come anche della doppia via e natura umana e divina. Il tre è il numero del Figlio, scansionato nelle tre stelle dell'iconografia bizantina e ortodossa che rappresentano i tre momenti della vita della Madonna.

Il tre sommato al due dà il cinque. Il tre associato alla Madonna ribadisce il valore della trasformazione di ciò che è umano in divino e questo valore è reso dalla raffigurazione delle tre stelle.
Il numero cinque è un numero dispari e come tale indica la via del perfettibile da seguire qui sulla terra. Il numero undici, anch'esso dispari è una riproposizione della diade in rapporto al molteplice che non è dispersione ma ispirazione dell'idea di comunità determinte in chi per fede s'incammina sulla retta via. Dà luogo alle comunità che si ritrovano nel nome della Verità scandita dalla presenza delle costellazioni nel firmamento. Queste sono punti di luce per chi da quaggiù s'incammina verso la via delle stelle per poi trascendere l'Universo stesso.

Le stelle splendono e sono il faro di orientamento di chi sceglie la via mistica o la via iniziatica. L'11 procede nel 12 che appunto ritroviamo nelle costellazioni dello zodiaco, così come nel numero degli apostoli e in quello dei cavalieri della tavola rotonda.

L'11 in relazione alla Madonna è presente tacitamente anche nell'iconografia bizantina ortodossa nel percorso inverso che lei compie. Da donna rinasce divina nel momento in cui dà alla luce Cristo. Nella scansione le tre stelle rappresentano le tre fasi della sua vita. La prima di purezza che esprime la sua natura Immacolata per la quale viene prescelta come Madre di Dio. La seconda fase si compie col parto e la terza fase è quella del dopo, ossia di educatrice del Figlio e allo stesso tempo di sua discepola.

La tradizione giudaico cristiana ci comunica che Maria non conobbe il passaggio della morte e che ascese direttamente al cielo. La morte conosciuta da Maria è quella relativa al parto di Gesù tramite cui Dio si è fatto carne. Lei dando alla luce il Figlio di Dio è morta a questa vita per rinascere divinità e questo concetto la lega alla presenza delle stelle che troviamo collocate secondo la tradizione della romana chiesa nella sua corona.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.