Le origini velate della parola ''mensa'' in uso nel culto giudaico cristiano
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Le origini velate della parola ''mensa'' in uso nel culto giudaico cristiano

Amore e Psiche
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Altare romano in calcare, rinvenuto presso il villaggio di Niha nella Valle della Beqa' (Libano) e conservato presso il Museo nazionale di Beirut
Altare romano in calcare, rinvenuto presso il villaggio di Niha nella Valle della Beqa' (Libano) e conservato presso il Museo nazionale di Beirut

 

Leonardo, un vero e proprio genio, esprime anticipatamente nell'ambiguità rivolta al femminile, il pensiero ermetico che prende vigore nel Seicento. Il Femminino incontra con lui l'Arte, trascendendo ogni altra espressione simbolica. Si aprono con lui le porte a un nuovo modo di considerare anche la Chiesa.

È nella convinzione medievale che la Chiesa sia la luna resa splendente dalla luce del sole su di essa irradiata , luce che assume il valore di Dio e della Resurrezione di Cristo. Si riesuma così l'antico legame Luna-dimensione del Sacro che l'Immacolata sembrava aver oltrepassato orientando l'attenzione della cultura giudaico cristiana verso gli astri e il sole, rappresentazioni della perfezione che risiede oltre il tempo.

Dobbiamo però avere sempre a mente che i simboli pilastriali della cultura antropica universale poggiano sugli archetipi, immagini elementari concepite dall'inconscio.

Ogni rito sacro necessita di un altare che nel caso della cultura cristiana ospita il cuore della celebrazione del culto. La parola "messa" con cui noi identifichiamo il rito religioso ha la sua radice nella parola messe: "raccolta" che ci riporta alla cultura neolitica basata sui cicli rurali e agricoli. La parola "messa" ha in sé la radice del verbo "mettere" e la provenienza da "menes" l'antico nome della luna dalla radice del quale facciamo derivare la parola "mese", "misura" e anche "mensa".

Il mese come sappiamo bene, è scandito dalle fasi lunari. Anticamente era di 28 giorni in base al ciclo di rotazione della luna intorno alla terra. Sempre da "Menes" deriva la parola "misura" che congiunta al verbo "mettere" sottolinea il valore della misura stabilito per ottenere una cospicua raccolta sempre in rapporto al contesto della cultura primitiva rurale.

Veniamo all'altro termine che è mensa, utilizzato ampiamente nella tradizione giudaico cristiana e che ritroviamo all'interno della messa nell'espressione cruciale "Beati gli invitati alla mensa del Signore" che anticipa la somministrazione dell'Eucaristia.

Probabilmente all'origine la mensa era un dolce sacro, forse di forma circolare che celebrava la luna. In seguito il termine è stato usato per indicare la tavola su cui veniva preparato il dolce. La tavola nel tempo ha designato la parte orizzontale dell'altare mantenendo in rapporto tra loro le varie definizioni dalle più remote alle più recenti e ripristinando nel caso della cultura giudaico cristiana il legame con la luna Menes in un primo tempo interrotto dalla rappresentazione di Maria Immacolata che calpesta la falce di luna.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.