Le cose hanno un'anima e l'anima è nella Natura. L'anima nel regno inanimato è il mantello che le avvolge. Se nella Natura l'anima è il senso e il contenuto, nel regno delle cose è il contenente.
Negli esseri viventi contenuto e contenente sono presenti e basta questo a renderli infiniti. Basta questo a rendere la Natura infinita.
Contenuto e contenente sono l'impronta e la firma data dall'energia genitrice. Avvolgenza che penetra le ossa e rilascia vita pulsante. Il mantello è la madre, racchiude, protegge e permette lo sviluppo dall'interno. La ritroviamo come iniziale dei nomi "Maria" e "Maya". La lettera "M" guida alla formazione e alla trasformazione dall'interno verso l'esterno.
Sono i credenti sotto il mantello protettivo della Madonna. Sotto l'estensione del cielo che si rivela attraverso gli occhi degli astri che vegliano e conducono.
Luce esteriore e luce interiore attraverso l'occhio si ritrovano. È difatti esso una finestra della comunicazione e la luce è il mezzo di ogni espansione.
Contrazione ed espansione nel cammino della Sapienza si ritrovano. L'uno serve all'altro e viceversa. Ci si contrae nel dolore e ci si espande nella gioia. Paradossalmente e contrariamente a quanto si è soliti pensare, la gioia è slancio che abbraccia gli altri e non dovrebbe avere nulla in comune con l'egoismo e la centralità dell'ego. Rilascia energia che nutre l'esterno. Il dolore guarisce dall'interno ed è l'esperienza necessaria all'individuo "non diviso" per ritrovarsi integro.
La "M" suono cupo e universalmente collegato alla "mamma" è l'espansione verso la luce che va rintracciata dall'interno. È anche la lettera del mago e del mito. Di colui che sbarra gli occhi all'esterno per orientarsi verso la lettura a ritroso che riconduce all'essenza. L'essere si sviluppa necessariamente intorno all'essenza, l'origine che ritroviamo nel cuore delle piante. L'essenza è la linfa vitale, il profumo dell'eternità che si traduce nell'appartenenza.