La specularità del Cosmo e la cultura delle caverne
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La specularità del Cosmo e la cultura delle caverne

Amore e Psiche
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Dio Mithrarne - Mosaico
Dio Mithrarne - Mosaico

 

L'Europa delle sue contrafforti egemoniche è  sott'acqua  e ciò  dovrebbe risuonare come monito a cambiare rotta all'attuale civiltà. Terremoti... cataclismi... inondazioni mentre risorge nei più  sensibili l'arcana memoria del diluvio universale.

Siamo  allo zenit di quest'epoca che verrà  spazzata via da una nuova civiltà  che non risorgerà  sulle attuali ceneri come l'araba fenice, ma che dovrà  necessariamente  ripartire dalle caverne, da lì  dove il cammino dell'uomo nella conoscenza interpretativa  del Cosmo ha avuto inizio. Nella caverna l'uomo ha sperimentato i primi rituali, osservando i traghettamenti  degli astri per la volta notturna e confrontandosi col sole,  l'astro imperante che col suo elevarsi e precipitare nutre la vita. La freccia messa a punto dai primi cacciatori a immagine del raggio solare riflette i concetti di verso e di direzione fondamentali per sorgere dal caos dell'ignoranza. L'uomo nelle caverne si è  fatto specchio del Cosmo seguendone le inclinazioni mai in modo arbitrario, ma riverendole come fa il sole, signore del cielo e obbediente servitore delle regole della Natura. Ciò  che è  a destra ha la sua corrispondenza a sinistra e viceversa, a dimostrazione degli intrecci immaginifici e relazionali alla base della comprensione ricettiva del reale, che l'uomo ha trasposto nelle arti durante il cammino evoluzionistico della propria anima. Siamo a un nuovo punto di arrivo a cui occorre in una sorta di immobile centralità  far corrispondere una nuova partenza. È  necessario nella polverizzazione del Logos nelle sue amenità  che ha portato Satana a detronizzare Dio e a camuffarsi da lui. Ciò  che è  bene illusorio si sta rivelando per quello che è  e  il rovesciamento delle illusioni è  possibile solo attraverso l'arcano richiamo alla grande onda. I cosmonauti stanno sondando altri suoli nello spazio da poter sfruttare a favore di una terra che non ha più  risorse da offrire. Si va alla ricerca di una nuova Terra, permettendo così  che si faccia alle fratellanze cosmiche quanto da noi subito al tempo dei Giganti. Occorre dunque che si spezzi la catena delle reiterate distorsioni e che l'uomo non riproponga nella storia i fatti nefasti subiti e commessi. Occorre rispolverare la coscienza della luce attraverso il mito di Ecate dai cento volti affinché  l'uomo riconosca nella notte la sua strada. L'unica e vera che lo ricongiunga tra le braccia della verità  sopita, ossia ai labirinti sacri di Dio e non del suo usurpatore. Lo dobbiamo per noi e per coloro che fioriranno sul nostro presente. Lo dobbiamo soprattutto alla terra che ci nutre e ospita,  la nostra unica e vera casa.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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