L'uomo e l'ambiente. Legami e riflessi
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

L'uomo e l'ambiente. Legami e riflessi

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Leopold Schmutzler - Ethereal painting
Leopold Schmutzler - Ethereal painting

 

Noi siamo il riflesso dell'ambiente in cui siamo. Noi siamo e l'ambiente ci possiede inviandoci il suo riflesso. Lo spazio è il legame o braccio che ci tiene congiunti all'ambiente. In rapporto all'ambiente, noi siamo in relazione a ciò che abbiamo e questa espressione non è rapportabile al trinomio odierno di uomo essere avere, ma va ricondotta all'essenza dell'esistenza umana e quindi ai primordi della scala evolutiva.

Anticamente l'uomo era gemellato all'ambiente che gli restituiva l'eco delle sue azioni. A mano a mano che l'impatto dell'uomo sull'ambiente è aumentato, il verbo avere ha preso il sopravvento sul verbo essere, ma al contrario. Non è stato più l'ambiente a possedere l'uomo, bensì l'uomo a possedere l'ambiente. L'Ecologia, materia moderna, non parla tanto dell'ambiente quanto del comportamento dell'uomo che ne fa proprio uso e consumo. Perché l'uomo possa ripristinare le leggi degli equilibri, occorre che l'ecologia venga disgiunta ed essere trattata solo in rapporto all'ambiente. In pratica, occorre che l'ambiente sia il centro o il soggetto del grande comparto tematico.

C'è un simbolo che esprime quanto detto e che viene riservato solitamente alla rappresentazione del sole. È il simbolo dello Svastika. I bracci riconducono alla centralità del punto di luce o forza che può essere il sole ma anche il luogo in riferimento all'uomo. Non dimentichiamo che secondo lo studio delle etimologie "luogo" e "luce" hanno la stessa radice e che quindi il luogo ha comunque in sé la proprietà di essere e rivelarsi luce. Ciò detto, lascia pensare quanto i Nazisti ci hanno trasmesso a proposito della Svastica con i bracci in rotazione antioraria, in rapporto agli studi sull'energia e sull'ambiente finalizzati a una cultura scientifica a impatto zero sull'ambiente. Ritornando alla parola "Eco" che ritroviamo nella parola "Specchio" strumento riflettente, essa ci parla tutt'oggi del rapporto uomo-luogo come se il secondo monomio fosse un corpo che emana luce. L'eco è il riflesso che lo spazio ci rimanda. È lo specchio della voce che impatta sull'ambiente. La voce per gli antichi era l'agente di trasmissione della luce. Rimanendo su questo tema, è interessante quanto ci comunica l'etimo greco antico "oikos: casa" suggerendo il forte legame tra l'uomo e il suo ambiente più privato che riflette appieno la sua anima. Alla stessa radice riconducibili sono il verbo greco dagli svariati significati "Exo: avere, portare, tenere..." e il primo pronome sempre greco "Ego" in cui l'ego è il riflesso del Sé come la tradizione induista dell'Upanishad ci ha tramandato.

L'uomo ha sempre vissuto di legami o interazioni. Di svariate braccia con cui ha circuito l'ambiente, protendendosi verso le molteplici dimensioni incontenibili dala sola ragione che è una porzione del tutto. Le probabilità non sono che propaggini del nostro essere, innumerevoli propensioni che ci portano a uscire dal nostro nido e ad includere altre realtà. È quanto le tradizioni filosofiche e religiose orientali ci hanno trasmesso ricorrendo anche alle espressioni di arte visiva. Le divinità indù e buddiste hanno svariate braccia. Le braccia sono raggi e petali di fiori che uniscono e fondono le cose riportandole alla loro centralità che racchiude il senso del tutto. La cultura archetipica dell'uomo si è costruita sull'inclusione non ragionata ma empatica e intuitiva. È triste che quanto realizzato nel tempo, nell'epoca odierna sia violentato o minato del tutto.

Ho scritto e condiviso questo articolo
Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.