La piramide capovolta nella societa' dell'accumulo
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La piramide capovolta nella societa' dell'accumulo

Amore e Psiche
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La piramide capovolta nella societa' dell'accumulo
La piramide capovolta nella societa' dell'accumulo

 

 

A che servono i simboli se non a essere capovolti? È quanto c'insegna la perversione che ciclica ritorna nel corso delle ere antropiche. Siamo alla fine del Kali Yuga in cui la sensuale e avvenente Kali danza sul ferro delle armi. Non a caso i vulcani terrestri in questo periodo sono tutti attivi e il sottosuolo si riscuote. Shiva è nella sua veste più irrazionale e pericolosa.

Esistono armi e armi. Armi delicate e vergate e armi che colpiscono mettendo a ferro e a fuoco. L'arma peggiore è proprio lo stravolgimento dei simboli che prevede non la parità di significato del sopra e del sotto, ma il sopra piegato alla volontà del sotto. La piramide capovolta ne è l'esempio calzante. Qui l'energia del sottosuolo viene contrapposta a quella del Cosmo, mostrandosi nei requisiti più negativi perché in antitesi a quelli salvifici della materia eterea e sottile.

L'appiattimento verso il cielo è rappresentativo dei contenuti trasferiti nel sociale dalla politica dell'accumulo. Si tende a ingrandire sul piano dell'espansione orizzontale e materica e ciò è reso possibile attraverso lo sgretolamento dell'antica cognizione del tempo. Il tempo è limite e col Cristo sulla croce è tensione verticistica verso l'ascesa all'immortalità. Sconquassare questa idea del tempo significa privare l'uomo di ogni finalità, diseducarlo attraverso l'accumulo degli anni e non solo, privarlo di quella vitalità orientata e costruttiva.
Su questo poggia la logica della cultura odierna vaccinista. Si accumula per diventare eterni asetticamente e senza alcuna prerogativa qualitativa. Non importa se si è vecchi, decadenti o infermi. L'importante è essere presenti nel corpo. E ciò è la conclusione di una involuzione culturale disdicevole.

Scuole e università massoniche ci hanno educati alla profondità attraverso l'illustrazione e l'analisi dei miti. Educati ed edificati secondo il vero senso della profondità che secondo l'abc della Filosofia Ermetica significa riversare la bellezza eterica degli spazi celesti nel sottosuolo. Operazione necessaria per purificare le interiorità. Il Vitriol è l'espressione più autorevole di questo processo di redenzione a cui la stessa Natura vuole portarci attraverso il gioco simmetrico tra le parti contrapposte, di cielo e mare ad esempio.

L'uomo oggi non sa più vedere. Guarda e basta. È del Kali Yuga l'occlusione del terzo occhio che spetta a tutti mantenere attivo e aperto alla sana ricezione consentita dal giusto lavoro della ghiandola pineale. Se eliminiamo la logica dell'accumulo saremo eterni, come lo erano i nostri avi, vati del cammino di un popolo.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.