Il tempo è un'illusione messa in bilico dall'evanescenza delle stagioni che oggi soprattutto, a causa anche dell'inquinamento, non seguono più il loro naturale corso che dovrebbe portarle a manifestarsi appieno.
Tradiscono e subito dopo inducono a brillare e sembra quasi che seguano l'umore della gente ormai instabile in tutto. Poi c'è il tempo degli incontri che fa un clamoroso rumore dentro di noi e rompe e irrompe nella vita di ogni giorno, regalandoci qualcosa, non solo emozioni.
Ci sono incontri lieti e altri meno. Incontri che noi accogliamo e altri che ci sfuggono per distrazione o incomprensione. L'intelligenza del cuore spesso è messa a tacere dalla routine o dall'attività lavorativa che ci cala in tutto nella dimensione razionale. Ma a chi è centrato in se stesso, gli incontri sono visite che ci portano doni, anche solo una presenza. Sono l'esperienza che noi facciamo e che ci risveglia dal torpore dell'anima. Gli incontri avvengono e sono un mistero che si rivela dinanzi a noi, ma sta a noi proteggerli come un dono estremamente prezioso o un avviso di porsi sul chivalà senza traumi o apprensione perché sappiamo che c'è chi ci guida e non ci lascia mai soli. La visita di un qualcosa di brutto, oltreché assumere le sembianze di una grigia premonizione, serve a richiamare dal di dentro la consapevolezza forse adagiata o adombrata, che non siamo soli. Non basta saperlo, occorre vivere pienamente questa consapevolezza, riesumarla facendola a noi presente, istante dopo istante.