Il sole è solo come ci suggerisce la radice etimologica del nome. Splende alto nella volta del cielo ricordandoci che non sempre chi è solo è destinato a vivere nell'ombra intesa come qualcosa di negativo.
La solitudine è spesso una scelta del destino che consente di brillare e di emergere dalla nullità della folla. Il solitario è in compagnia della propria anima. È il mistico che si coniuga all'azzurrità dell'Infinito. Il solitario sul monte o nel deserto è dentro di sé, congiunto al sé e pertanto, padrone di se stesso. È Gesù che incontra il Cristo, l'impronta del proprio destino nel deserto e sconfigge l'avversario. I quaranta giorni di Gesù nel deserto sono un assaggio profetico e dialettico di quanto accadrà poi, con l'esperienza della crocifissione e resurrezione. L'esperienza della solitudine tra i monti è di Zarathustra che si eleva nell'opera di Nietzsche quale Maestro, sulle banalità e nefandezze umane e finisce col congiungersi al suo Dio, l'Ahura Mazda, che è dentro di lui. Zarathustra diventa il tramite, il varco difficile che solo i vedenti del mondo riconoscono tra le nebbie della cecità moderna, e percorrono. Zarathustra o Zoroastro esprime la scia luminosa che si stende nel cielo al passaggio della Cometa. In un mondo che continua a uccidere Dio, annientando ogni forma di sacralità e sospendendo la luce nell'uomo attraverso lo spegnimento di ogni luogo di confronto con l'arte e la cultura, L'astro splendente : Zoroastro o il Cammello dorato: Zarathustra indicano la via che ci riporta a noi stessi e accompagna la nascita del Salvatore del mondo. Di Colui che incarnerà la via, la verità e la vita.
Leggi la poesia: Sotto la volta dell'intimita'