L'ineffabilita' delle cose infinite
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L'ineffabilita' delle cose infinite

L'ineffabilita' delle cose infinite

Amore e Psiche
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E’ nell'adolescenza che prendiamo consapevolezza dei nostri limiti e della nostra potenza.

Joan miro Woman and Birds, ca. 1940
Joan miro Woman and Birds, ca. 1940

 

Ciò avviene con le domande che ci poniamo sull'esistenza e non solo, e rafforzando il dominio della ragione che sembra lottare con la percezione di infinito coltivata dai bambini che colorano il mondo. La luce predomina sull'incanto del buio e sul suo mistero che tanto allettano i bambini e altresì li spaventano accompagnandoli lungo la crescita.

La luce adombra ciò che appartiene alla sfera magica dell'esistenza, delimitando le cose e racchiudendole nei loro confini. La ragione sposta l'interesse dell'uomo verso la logica che diviene discorsiva nei campi seminati dello scibile. Il discorso si conclude laddove la percezione dell'infinito soverchia e impera. Il discorso è contrazione dello stato libero delle cose che è nell'età dell'infanzia, quando ancora il bimbo si esprime con sillabe.

Ciò che è compagno leale e fedele del bimbo e alberga nell'incompiuto e quindi nella condizione dell'infinito, viene addomesticato dall'uomo adulto che ricerca il finito da lui governabile attraverso gli strumenti in suo possesso. L'artista si muove nella dimensione infinita delle cose, in quanto mantiene in vita il rapporto con l'approccio magico alla realtà. Quanto più mettiamo in moto la logica, tanto più ci approssimiamo alla realtà finita che è illusoria e transeunte perché proviene dalla ragione, una porzione della mente. Ragione deriva infatti dal latino ratio che indica una porzione del tutto.

L'adulto avrà quindi un atteggiamento opposto rispetto a quello del bambino che prima ancora di essere addomesticato dalla condizione diurna in cui vivono gli adulti rappresentati dai due genitori, nuoterà nella notte sconfinata in cui fioriscono a gruppi entità invisibili e quindi sacre. L'approccio con la sacralità nel mondo delle arti perde il suo carattere magico e da qui spesso la Fede che è fiducia in ciò che è infinito, decade a religione e a tradizione.

Il Dadaismo e il periodo blu di Picasso risposano la condizione di lettura infinita delle cose lasciandosi penetrare dall'aspetto magico di chi ha sveglia in sé tale consapevolezza. Il blu picassiano ha le radici nell'indaco, il colore della spiritualità che cova nella profondità delle cose ed emerge nei piani azzurri del cielo, tra le profonde altezze, come nel segreto inarrivabile delle cose. Nel Cubismo si accentua il divario tra la dimensione dell'infinito e quella abitata dalla logica che sgretola il mondo, offrendo una lettura aritmetica e schizoide delle forme. I profili appaiono netti e schizzati, colti da una mente schizofrenica che è a parte rispetto all'infinito armonico delle cose.

Sicuramente è col senso di Sublime che l'infinito nell'arte si riappropria di sé e della sua condizione incontrollabile e ingestibile. L'acme e il cuore pulsante del Romanticismo abitano nel Sublime in cui l'aspetto magico e misterioso della realtà sfonda l'operazione intellegibile delle cose, eccitando l'uomo con la potenza che è libertà nell'Universo.

Leggi le poesie: La contentezza nel finito , Nel confine delle cose certe , Risveglio

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.