La fantasia, la creatività immaginativa potrebbero essere altresì la riconduzione a un già vissuto che abbiamo rimosso o che esiste in una realtà a noi parallela.
La psicologia ancora su questi aspetti della Psiche alquanto labirintici non si esprime. Eppure, in essi siamo talmente veri da rendere difficile una spiegazione scientifica. Per tante epoche e soprattutto in quelle che hanno visto la separazione della cultura dall'antico apeiron sapienziale, la dissociazione vero-reale è andata acuendosi, trasferendoci sempre più sul piano della logica. Il Neoclassicismo foscoliano con i suoi temi melanconici che ritroviamo secoli prima nei frammenti delle liriche greche ci fanno comprendere il peso del ricordo legato a un qualcosa di assolutamente estinto ma che dardeggia nel cuore incompreso e insoddisfatto. Il ricordo si mescola così al tema della nostalgia che profonde il Mito. Se il ricordo è legato alla dimensione spazio temporale che conosciamo perché vissuta dalla ragione, la nostalgia ha un sapore antico che ci spinge alle origini di un vissuto che sgorga da altre vite. È essa dolore del ritorno e ritorno del dolore impliciti nella sua sfuggenza.
Il dramma esistenziale della nostra epoca consiste nello scollamento totale della ragione dal cuore con gravissime ripercussioni sulle componenti fondamentali del nostro essere, ricordo e nostalgia, di anticamera all'espressività creativa e alla comunicazione. Il linguaggio, le varie forme di espressione vivono sul rapporto plastico spazio temporale nel quale s'inseriscono le tappe esperienziali. L'esperienza non è altro che ciò che tratteniamo ed elaboriamo a seguito di un vissuto. La società di oggi è improntata sul vai e lascia andare, sul superamento e avanzamento su nuvole che non incidono passi sull'anima. Nuvole e nebbia fitta ci consumano e impediscono di vedere dentro e fuori il tratto di strada compiuto. La nostra è l'epoca della divorazione di tutto. Si ha fretta di consumare tappe di vita che comportano uno spreco dell'anima, spreco di energia per quell'attimo spacciato per nuova conquista, cosa che non è .
La nostalgia è ritenuta dei vecchi e invece no, dovrebbe esserlo dei bambini e di coloro che vorrebbero fare ritorno a casa con quell'uomo o quella donna che sentono propri al di là dei confini del tempo.