Anche la Poesia è un viaggio.

Ci sono poesie dal tracciato lungo, che scorrono lente e placide come un fiume in pianura, altre che corrono come torrenti in piena e altre ancora dal fiato corto che in un sospiro dicono tutto. La Poesia è una vena d'acqua nel deserto bruciante. È canto e liberazione, una pianta verde che inneggia alla speranza.
Il poeta non sa di sperare e per questo scrive. È fiducioso nella penna, una lama che toglie il marcio dalla vita e gli consente di respirare. Senza poesia, trascinerebbe stanco il passo nei suoi giorni come un vecchio tra le volgari insidie del mondo. Ogni poesia ha un ritmo e anticamente era cantata. È veicolo dI salvezza per chi non crede. Il poeta non lo sa, ma scrivendo salva e comunica quella fede che neanche lui pensa di possedere. La poesia porge l'alito della speranza, il sentimento più intimo e segreto, non proferibile per chi conserva un segreto nel cuore. Da qui la tradizione popolare secondo cui ciò a cui si anela non deve avere confidenti, altrimenti non si realizza. La Speranza contiene i sogni selvaggi e indomiti dalla Psiche e conosce il pudore della purezza che la fa essere il pane sulla tavola dei giorni. Nella Fede la speranza diviene certezza. La preghiera pronunciata con Fede è certezza nella salvezza, è invocazione all'anima dei morti che vivono altrove e sono presenti al nostro fianco. Bisogna lasciare andare le preghiere al vento dei giorni per porgere la mano al cielo e costruire un ponte con la terra.