I nani e il sogno del Principe Azzurro

I nani lavorano mentre noi dormiamo. Sono gli ingranaggi delle nostre cellule che mentre riposiamo svolgono il loro minuzioso e minuto lavoro. Ciò che è estremamente piccolo ci conduce all'invisibile.
I nani lavorano mentre noi dormiamo. Sono gli ingranaggi delle nostre cellule che mentre riposiamo svolgono il loro minuzioso e minuto lavoro. Ciò che è estremamente piccolo ci conduce all'invisibile.
Ciò che è piccolo è curato, limato, coccolato dalle mani. Mani e nani vanno di comune accordo e forse dalla radice greca di nano, piccolo, deriva anche mano. La mano è un grappolo disteso in cui ogni acino fa la sua parte e collabora con gli altri.
Il legame tra San Giovanni e Firenze è molto antico e dimostrato dalle opere artistiche e architettoniche che rendono la città ben nota in tutto il mondo. A San Giovanni Battista è intitolato anche il centro nevralgico delle opere più importanti che caratterizzano la città, come il Battistero di San Giovanni, Santa Maria della Croce e gli Uffizi.
I primi esempi di colonna sono rappresentati dai tronchi degli alberi. Ciò spiega la loro forma circolare montata su un basamento quadrato che riproduce il contrasto operato dal disordine delle radici. Nell'albero si traduce la varietà delle forme che ritroviamo nel mondo empirico, dove ogni elemento partecipa all'armonia del tutto e ad essa riconduce.
Mangiando ci nutriamo dell'Universo. Anche il cibo ci parla attraverso l'estetica dei legami con l'integrità. Inseriamo forme e saperi che ci nutrono dall'interno come le sostanze che ingeriamo. È questo il principio che ha permesso alla Natura di trovare un posto fondamentale nei culti fondati sui riti.
La corrispondenza ha sede nel cuore. Anche laddove la croce non si palesa chiaramente ed è velatamente presente, rappresenta il nocciolo dell'esperienza medievale. La ritroviamo difatti nell'incontro che fa scoccare la scintilla tra i due innamorati.
Dante ci presenta il Purgatorio come un monte. Il monte, a differenza della montagna, stimola la figura di un triangolo isoscele. Il monte è slanciato, la montagna è massiccia. Come ho già spiegato nei precedenti articoli a proposito degli agrumi, il triangolo è l'evoluzione estetica che segue allo schematismo induttivo dei raggi della circonferenza.
Il Medioevo è un'epoca dalle marcate contraddizioni che senz'altro contribuirono a vivacizzarne i contenuti. La visione del mondo fornita da Gesù s'imprime in un nuovo concetto d'ordine che tiene conto della giusta successione di eventi.
I profumi che ritornano hanno un sapore dolce e tanto struggente. Sono il dolore che non vorremmo mai lasciare, come un sogno antico. Definiamo col termine "antico" non ciò che appartiene al passato, questo si definisce vecchio, ma quanto c'è di profondo, di ancorato alle radici, e trionfa sul tempo.
Il bue alato che rappresenta l'evangelista Luca ci riporta inesorabilmente alla simbologia mazdeico persiana degli Amesha Spenta.
A differenza del Cristianesimo medievale che stimola pensieri ed emozioni cupe, il mondo pagano splende di luminosità e di una fantasiosa gamma di colori. Gli spiriti che animano boschi e brughiera sono creature fatate che suggeriscono stati di gioia.
Il Medioevo è l'epoca delle visioni che non sempre vengono classificate in senso positivo. Alla base c'è il Cristianesimo col tema della Resurrezione che va a incrociare quello pagano degli spiriti immersi nella Natura. La Natura è spirito, dirà Hegel in Età Romantica recuperando quanto avvertito nel Medioevo.